Quando ero piccola mia madre mi spediva a letto verso le sette di sera, un orario rispettato da molte famiglie nordeuropee ma che per un ragazzino italiano significava rinunciare all’ora più bella, specie in estate: quando mi coricavo, fuori c’era ancora il sole.
Lei giustificava questa scelta con la volontà di garantire alle figlie una quantità sufficiente di ore di riposo, ma recentemente – forte di un’età che le garantisce l’impunità – ha raccontato una diversa storia:
“A una certa ora vi volevo fuori dalle palle”.
A questo ricordo ne sono seguiti molti altri – principalmente racconti di mamme che giustificavano se stesse per certe sventatezze che ammantavano di assennatezza e buonsenso.
“Sono sempre stata convinta che i bambini vadano educati al sonno, così come si insegna loro a mangiare e a parlare. Ai miei figli ho spiegato subito la faccenda del ritmo circadiano.” Ha dichiarato di recente un’amica.
Seguace di Estivil? I ragazzini volevano essere presi in braccio e rispondevi con i no che aiutano a crescere?
“Macché: la mattina mettevo loro del caffè nel biberon, e la sera correggevo il latte col liquore. Così, per facilitare loro la cosa”
Qui però siamo ancora nel campo dell’aneddotica. Ci sono invece delle bugie che ci raccontiamo per placare i sensi di colpa quando scegliamo – o siamo costrette a fare – qualcosa che incrina quell’ideale di matreh perfetta a cui si ambisce, o quando anteponiamo noi stesse ai figli. Spesso per necessità, più spesso perché ne abbiamo voglia.
Ecco dunque un elenco ragionato, ma non esaustivo, delle bugie che ci raccontiamo.
– La qualità del tempo che dedichiamo alla famiglia è più importante della quantità
Non è vero. Sapere che siete nei paraggi è rassicurante, anche se siete ipnotizzate davanti a fare binge watching. La quantità è importante tanto quanto la qualità. E comunque nessuno mi ha mai convinta che dipingere con le mani, impastare biscotti o impegnarsi in giochi steineriani fosse divertente.
– Se la mamma sta bene, stanno bene anche i figli
Lo diceva anche la mamma di Balocchi e profumi e sappiamo com’è finita
– I miei figli hanno una vera passione per l’informatica
Vogliamo solo sedarli davanti a un qualsiasi dispositivo che ci permetta di continuare a conversare con altri adulti
– Dormire assieme nel lettone cresce bambini sereni, e comunque nessuno v’è rimasto fino ai diciott’anni
Non saprei. Mio figlio ne ha nove e non c’è verso di schiodarlo da lì. Anche perché, se ci prova, lo scoraggio: ho paura a dormire da sola.
– Fa più male a me che a te
Certo, certo.
– Quando sarai grande, capirai
Quasi vero: appena sono diventata grande, ho capito. Ho capito che un altro modo era possibile
– Visto? Stai meglio con i capelli corti
La verità è che pettinare chiome lunghe è faticoso, a scuola i pidocchi tendono l’agguato, la mattina si è sempre di fretta, varie ed eventuali. Mia madre mi ha sottoposto per così tante volte al taglio “alla maschietta” che un giorno mi sono trovata a pregare sotto l’immagine di Santa Rita per chiederle la grazia di farmi crescere i capelli in fretta. Il cero che avevo acceso per motivare la santa ha bruciato il resto dei miei ciuffi.
_ “Quanto sono simpatici i tuoi ragazzini, che cose originali fanno/dicono/disegnano/scrivono!”
Ma per favore! L’aneddotica sull’infanzia interessa solo i genitori, per tutti gli altri è una noia mortale. Per citare le immortali parole di un amico: i figli sono come le scoregge, ognuno tollera le proprie